Che cosa serve per diventare un leader? È una domanda che dovrebbero porsi tutte le persone che vogliono realizzare il proprio potenziale. Spesso, la leadership è erroneamente intesa come un esercizio di potere: “un buon leader è colui che manipola, controlla e induce i suoi subordinati all’obbedienza”. Ma è davvero così? La leadership è sì una forma di potere, ma non sulle persone, bensì con le persone.
La leadership, così come è intesa nella ISO 9001:2015, è l’abilità di guidare il cambiamento, motivare gruppi di persone verso un obiettivo comune, ispirare una visione condivisa. Pertanto, non è sufficiente avere un’organizzazione gerarchica ben strutturata. Per avere successo, il manager o il datore di lavoro deve gestire collaboratori e dipendenti in modo da ispirarli a seguirlo e a lavorare su progetti di sviluppo professionale e di crescita delle qualità personali di ciascuno.
Nel dettaglio, affinché la leadership possa essere definita tale, essa deve possedere alcune caratteristiche fondamentali:
1. Processo interpersonale: un top manager deve influenzare e guidare i dipendenti verso il raggiungimento degli obiettivi.
2. Interazione di gruppo: la leadership coinvolge due o più persone che interagiscono tra loro.
3. Plasmare il comportamento: il leader deve essere attivamente coinvolto nel dirigere il comportamento del gruppo verso gli obiettivi dell’organizzazione.
4. Adattabilità alla situazione: non esiste uno stile di leadership universale; l’efficacia dipende dal contesto in cui il leader opera.
Quindi, per diventare un leader, è necessario continuare a lavorare e a migliorare le proprie qualità, imparare cose nuove e implementare costantemente il sistema.
Il processo di leadership avrà quindi come input:
1. Requisiti della ISO 9001:2015: normative e standard che definiscono le aspettative per un sistema di gestione della qualità.
2. Requisiti delle parti interessate: considerazione delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate che influenzano la qualità aziendale.
3. Informazioni sul processo di pianificazione aziendale: dati e analisi necessari per una pianificazione strategica efficace.
4. Valutazione di rischi e opportunità: analisi dei potenziali rischi e delle opportunità per garantire una gestione proattiva e un miglioramento continuo.
Ciò consentirà di ottenere come output:
1. Collaboratori soddisfatti: dipendenti motivati e impegnati, che si sentono valorizzati nel loro lavoro.
2. Raggiungimento degli obiettivi di qualità: conformità agli standard di qualità stabiliti e miglioramento continuo nei processi.
3. Raggiungimento degli obiettivi aziendali: successo complessivo dell’organizzazione nel conseguimento delle sue finalità strategiche.
Buon lavoro!
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