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30 Dicembre 2024

L’alternativa alla pistola per GPG

L’alternativa alla pistola per GPG

Negli ultimi tempi, la sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere è diventata una questione sempre più urgente, anche a causa di recenti episodi di cronaca. In questi ambienti, dove la tutela di personale e pazienti è fondamentale, si discute su quali strumenti siano appropriati per garantire la sicurezza senza compromettere il delicato contesto sanitario.

Qualche mese fa una guardia giurata, mentre mostrava la pistola a un collega, ha accidentalmente sparato un colpo. Il proiettile ha attraversato una parete e le schegge hanno colpito una paziente. Episodi simili non dovrebbero accadere. L’arma utilizzata durante il servizio è una responsabilità seria, soprattutto in un ambiente ospedaliero.

Questo incidente solleva interrogativi non solo sulla sicurezza delle armi da fuoco, ma anche sugli equipaggiamenti più adatti per luoghi come gli ospedali, dove si avverte un crescente bisogno di sicurezza. È inevitabile chiedersi se sia possibile adottare strumenti meno pericolosi delle armi da fuoco, ma comunque efficaci. In particolare, si discute sull’utilizzo del taser.

Molti invocano il taser come “arma non letale”, ma esiste davvero un’arma che possa definirsi tale? Secondo l’articolo 30 del T.U.L.P.S., si intendono per armi “…le armi proprie, cioè quelle da sparo e tutte le altre la cui destinazione naturale è l’offesa alla persona….”. La capacità di offesa alla persona è il criterio centrale per definire un’arma. Anche se l’offesa potrebbe non risultare letale, il taser resta un’arma.

Un ulteriore aspetto riguarda il contesto giuridico. Le guardie giurate sono autorizzate a portare armi per la difesa personale, in conformità con la legge sulla legittima difesa. Tuttavia, il taser ha una funzione diversa: serve a “contenere” e immobilizzare temporaneamente un soggetto pericoloso, limitando la libertà personale, misura non consentita agli istituti di vigilanza. Questo lo distingue chiaramente dalla difesa personale.

Restano dubbi sull’effettiva capacità di utilizzare correttamente il taser: dalla potenza del dispositivo alla rimozione dei dardi una volta che hanno colpito, fino ad altre complesse questioni tecnico-giuridiche. Non a caso, le forze dell’ordine hanno sperimentato a lungo il taser prima di adottarlo.

La vigilanza privata può giocare un ruolo importante nella soluzione del problema della violenza nelle strutture sanitarie. Ed esistono strumenti utili per supportare le guardie giurate, come le bodycam o un addestramento specifico. Tuttavia, il taser, per quanto possa sembrare una soluzione, non è la panacea.

La certificazione UNI 10891 rappresenta un riferimento per gli Istituti, consentendo di individuare quali possano essere questi strumenti utili alle GPG e individuando quelli ammessi dal quadro normativo in vigore.

Se hai domande, dubbi o vuoi una quotazione contattaci a news@dasa-raegister.com, il nostro Team è qui per aiutarti.

L’alternativa alla pistola per GPG.

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